
Nel
secondo trimestre di quest’anno, il fatturato della statunitense
Milacron, parte del gruppo industriale Hillenbrand, attiva nella costruzione di attrezzature per la trasformazione di materie plastiche, ha subìto un calo proforma del
fatturato pari al
-23% a
186 milioni di dollari. Le cause vanno cercate nella minor domanda di presse ad iniezione e linee di estrusione causata dalla pandemia di
Covid-19 e dal fermo delle attività produttive in molti paesi, soprattutto in
India, oltre che per la crisi del settore
automotive. Declino parzialmente compensato dal buona andamento di settori finali quali medicale ed elettronica di consumo.
Tra aprile e giugno - corrispondente al terzo trimestre dell’esercizio 2019/2020 della società - l’
Ebitda si è attestato a
38 milioni di dollari, con una flessione del
-24% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. In leggera flessione anche il livello del
portafoglio ordini, pari a 185 milioni di dollari (
-3%).
Prosegue, a dispetto dell’emergenza sanitaria, l’
integrazione di Milacron all'interno del gruppo
Hillenbrand, dopo l’acquisizione avvenuta l’anno scorso (
leggi articolo). Al termine del processo, che comporterà
sinergie di costi intorno a
75 milioni di euro l’anno entro il prossimo triennio, Milacron entrerà a far parte del segmento
Process Equipment Group insieme com la tedesca
Coperion, specializzata nella fornitura di estrusori per compounding e dosatori (marchio K-Tron) acquisita nel 2012,
Rotex (attrezzature di separazione e vaglio),
TerraSource Global (trasporto e riduzione dimensionale) e Abel e Red Valve (componenti).
Con circa 5mila addetti,
Milacron costruisce presse ad iniezione, estrusori, componenti per stampi e canali caldi, attrezzature periferiche per la lavorazione di materie plastiche con i marchi
Milacron,
Mold-Masters,
DME e Ferromatik.
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