10 febbraio 2021 16:11
Riunito in questi giorni in sessione plenaria, il Parlamento europeo ha approvato una serie di raccomandazioni elaborata dalla Commissione ambiente per tendere ad un'economia a zero emissioni, sostenibile, priva di sostanze tossiche e circolare entro il 2050.
La risoluzione, approvata con 574 voti favorevoli, 22 contrari e 95 astensioni, è la risposta al Piano d'azione sull'economia circolare per un'Europa più pulita e competitiva varato dalla Commissione Europea nel marzo dell'anno scorso (leggi articolo).
Come spesso accade quando le norme passano dalla Commissione al Parlamento, gli obiettivi ambientali tendono a divenire più ambiziosi. In questo caso, i deputati europei hanno invitato Bruxelles a introdurre target vincolanti specifici per prodotto e/o per settore relativi al contenuto di materiale riciclato, da raggiungere entro il 2030, ed estendere l'ambito della direttiva ecodesign anche ai prodotti non legati all'energia. Già quest'anno andrebbero definiti indicatori di circolarità armonizzati, comparabili e uniformi per valutare l'impronta dei materiali e dei consumi.
Norme specifiche per prodotto o settore dovrebbero far sì che in futuro i prodotti immessi sul mercato comunitario garantiscano prestazioni, durabilità, riutilizzabilità, riparabilità, non tossicità, possibilità di miglioramento, riciclabilità, contenuto riciclato ed efficienza dal punto di vista energetico.
I deputati raccomandano anche l'adozione di misure contro il greenwashing e le false dichiarazioni ambientali, nonché interventi legislativi tesi a bloccare le pratiche che si traducono in obsolescenza programmata. La Commissione dovrebbe anche spingere l'ecolabel come criterio per la sostenibilità ambientale e sostenere gli acquisiti verdi della pubblica amministrazione stabilendo criteri e obiettivi minimi obbligatori.
Durante il dibattito, i deputati hanno sottolineato che gli obiettivi del Green Deal UE possono essere raggiunti solo se l'UE implementerà un modello di economia circolare e che tale cambiamento porterà alla creazione di nuovi posti di lavoro e opportunità commerciali. Inoltre, la legislazione corrente sui rifiuti dovrebbe essere approfondita e andrebbero introdotte ulteriori misure per settori e prodotti chiave quali il tessile, la plastica, l'imballaggio e l'elettronica.
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