19 ottobre 2022 08:12

Apre i cancelli questa mattina a Düsseldorf il K2022, principale manifestazione triennale dedicata all'industria della gomma-plastica, che quest'anno festeggia il suo settantesimo compleanno.
Ad accogliere i visitatori, senza restrizioni Covid, saranno 3.037 espositori su una superficie di 179.000 metri quadrati netti, praticamente tutti i 18 padiglioni più alcune aree esterne, spazi destinati a mettere a dura prova gi arti inferiori dei visitatori.

Come di consueto, il programma espositivo copre l'intero ambito tecnologico e della ricerca, dalle macchine e attrezzature di trasformazione ai numerosi materiali disponibili - commodities, tecnopolimeri e compositi -, ma non mancheranno trasformatori, istituti di ricerca ed esponenti del mondo accademico e della formazione.

Tra gli espositori, la presenza italiana è anche quest'anno significativa: la nostra rappresentanza è la più folta dopo quella del paese ospitante: 404 aziende registrate, contro gli 871 espositori tedeschi, ma comunque prima dei cinesi (308), quest'anno a ranghi ridotti a causa delle restrizioni Covid in vigore nella regione asiatica. Nel complesso saranno rappresentati 60 paesi, con alcune eccezioni, tra cui la Russia sottoposta a sanzioni.

Come ogni tre anni, il K fornirà il polso del settore, in bilico tra una domanda che nonostante tutto resta vivace e un'offerta colpita da scarsità di materie prime e componenti, ma soprattutto dal forte costo dell'energia, che sta mettendo a dura prova un settore intrinsecamente energivoro. Situazione resa più complessa dalle sfide ambientali che l'industria si trova ad affrontare, trovandosi in mezzo al guado della transizione ecologica, che richiede ingenti investimenti e un cambiamento del paradigma produttivo.

Nel 2021 sono state prodotte a livello mondiale 390,7 milioni di tonnellate di materie plastiche, di cui una larghissima parte - 352,3 milioni di tonnellate - ottenute da materie prime fossili, 32,5 milioni di tonnellate da riciclo, mentre le bioplastiche - in tutte le declinazioni possibili - ammontano a sole 5,9 milioni di tonnellate. A questo volume vanno aggiunte 29,8 milioni di tonnellate di gomma ed elastomeri.

Si tratta di volumi molto ingenti, che rendono complesso trovare un fine vita sostenibile agli innumerevoli manufatti prodotti con questi materiali. Non è quindi un caso che due dei tre temi del K2022 siano dedicati a questo aspetto: economia circolare e lotta ai cambiamenti climatici; e il terzo tema - la digitalizzazione dei processi - può essere visto come un necessario complemento.
Alcune soluzioni sono visibili nell'area esterna del Circular Economy Forum di VDMA, dove 13 aziende mostrano dal vivo alcune tecnologie sviluppate per rendere più circolare la plastica. Ma quasi tutti gli espositori presenti in fiera, in un modo o nell'altro, hanno fornito una loro interpretazione al tema.

La sfida ambientale, del resto, si può vincere solo attraverso la ricerca, l'innovazione e un approccio industriale circolare; difficilmente con divieti e bandi, specie se limitati alle aree più sviluppate del mondo e in modo indiscriminato. É ormai chiaro che le materie plastiche sono fattori abilitanti per l'edilizia leggera e l'efficienza energetica, la mobilità elettrica, lo sfruttamento dell'energia eolica e solare. E il K2022 vuole dimostrare che il settore è pronto a prendersi le sue responsabilità - ma non tutte le colpe - e a fornire il suo contributo, perché in futuro questo materiale sia parte della soluzione e non del problema, mettendo in campo ingegno, risorse per investimenti e buona volontà.

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