3 novembre 2022 08:49
Il produttore italiano di imballaggi per uso farmaceutico Bormioli Pharma e Pierre Fabre, gruppo farmaceutico e dermocosmetico francese, hanno sviluppato un flacone per collutorio interamente in PET riciclato, frutto di una partnership avviata due anni fa nell'ambito dell'ecodesign e del packaging sostenibile.
Prima di giungere a questo risultato, i due partner hanno valutato dieci fornitori di PET al fine di identificare un materiale in grado di soddisfare le esigenze di Pierre Fabre in termini di macchinabilità, sicurezza per il consumatore, estetica e conformità alle normative vigenti.
Oltre ad essere prodotta con materiale riciclato, la nuova confezione destinata ai colluttori della linea Eludril è anche più leggera della precedente, riducendo così il consumo di materie prime, un risparmio stimato in circa una tonnellata di plastica ogni anno.
Lo sviluppo rientra negli impegni presi dalle due aziende verso uno sviluppo responsabile. Bormioli Pharma ha dichiarato di volere impiegare entro il 2025 il 50% di materiali sostenibili nella sua produzione, mentre Pierre Fabre, nell'ambito della propria Green Mission, ha incluso l’obiettivo di sviluppare entro il 2023 almeno il 50% delle proprie linee dermocosmetiche e di igiene orale tenendo conto di principi di eco-social design.
"Siamo soddisfatti degli eccellenti risultati ottenuti con il nuovo packaging per Eludril, uno dei prodotti di igiene orale più venduti in Europa, che apre così la via ad una maggiore diffusione del packaging in PET riciclato in questo settore - commenta Roberto Valenti, Head of Materials Development presso Bormioli Pharma -. Da parte nostra, continuiamo a innovare e migliorarci, con l’obiettivo di soddisfare gli stringenti requisiti di qualità e sicurezza dell’industria, e quindi dei nostri clienti".
Pierre Fabre ha scelto imballaggi forniti da Bormioli Pharma anche per i suoi brand dermocosmetici Eau Thermale Avène, Ducray, René Furterer, Klorane e A-Derma. La maggior parte sono prodotti nello stabilimento di Saint-Sulpice (Tarn, Francia), a meno di 50 chilometri dal principale sito produttivo di Pierre Fabre. Questa breve distanza consente di ridurre le emissioni di CO2, così come l’inquinamento stradale determinato dal trasporto.
Per valutare l'impatto ambientale e sociale dei prodotti dermocosmetici e per comunicare in modo trasparente questo impatto ai consumatori, Pierre Fabre ha lanciato l'anno scorso il Green Impact Index, uno strumento basato sulla valutazione di 20 criteri, tra cui c'è anche l'eco-design dell'imballaggio, basato su sette variabili quali la riciclabilità e l'impiego di materiali riciclati nella sua composizione.
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Non è che stiamo accettando passivamente tutto ciò che accade come se fosse la normalità? Se lo chiede il Consorzio C.A.R.P.I. a proposito delle sfide per l'industria italiana del riciclo.