13 dicembre 2022 10:22
In un report pubblicato nei giorni scorsi ("Managing non-packaging plastics in European waste streams — the missing part of the plastic puzzle"), l'Agenzia europea dell'ambiente (EEA) sottolinea come rilevanti volumi di rifiuti plastici siano oggi fuori da ogni monitoraggio e lontano da essere riciclati, poiché l'attenzione delle politiche UE si rivolge essenzialmente all'imballaggio e al monouso.
Citando un recente studio, l'Agenzia ritiene che, considerando anche le importazioni extra-UE, le materie plastiche non da imballaggio - dai materiali da costruzione ai componenti auto, elettronica di consumo e altri prodotti di uso quotidiano - potrebbero valere fino al 74% del consumo totale di plastica. Per questi materiali non sono previsti obiettivi diretti di riciclo o riutilizzo e non è stata assegnata alcuna priorità attraverso direttive o altre politiche comunitarie.
L'EEA rileva che i prodotti in plastica diversi dall'imballaggio hanno generalmente una durata significativamente più lunga rispetto al packaging. Lo "stock" di plastica continua così a crescere e avrebbe raggiunto, a livello europeo, un volume intorno a 550 milioni di tonnellate. La lunga vita di queste applicazioni implica che, pur rappresentando fino al 74% del consumo di plastiche, costituiscano solo il 40% dei rifiuti plastici prodotti ogni anno.
Inoltre, molti articoli diversi dall'imballaggio contengono differenti tipi di polimeri, spesso combinati con altri materiali. Ciò complica la loro selezione al momento dello smaltimento e fa sì che vengano spesso inclusi nei rifiuti misti inviati a discarica o a recupero energetico, fuori da una contabilizzazione analitica.
Considerando i principali settori che utilizzano materie plastiche diverse dagli imballaggi, solo auto ed E/E (elettrico/elettronico) hanno schemi EPR obbligatori, ma non obiettivi di riciclo specifici per i singoli materiali.
"Al momento non abbiamo conoscenze sufficienti sul consumo di plastica e sulla produzione di rifiuti di plastica a livello europeo - sostiene l'Agenzia europea dell'ambiente -. Alcuni dati sono forniti dall'industria del settore, ma non includono le plastiche con cui vengono prodotte le merci importate". Andrebbe quindi messa a punto una metodologia standardizzata per il monitoraggio dei flussi di plastica non da imballaggio all'interno della UE, strumento necessario per orientare adeguatamente le decisioni politiche e di investimento.
Secondo l'Agenzia, occorre inoltre affrontare il tema delle plastiche impiegate in applicazioni diverse dagli imballaggi introducendo in futuro misure come i regimi di responsabilità estesa del produttore (EPR), obiettivi di riciclo specifici per i materiali e obblighi di comunicazione.
Vedi anche: Managing non-packaging plastics in European waste streams — the missing part of the plastic puzzle
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