28 settembre 2023 12:13
Le sostanze per- e poli-fluoroalchiliche (PFAS) sono nel mirino delle autorità regolatorie sia negli Stati Uniti che in Europa (leggi articolo), con il rischio di colpire in modo indiscriminato una lunga serie di prodotti con livelli di rischio diversi.
Le restrizioni che si stanno studiando in ambito UE, per esempio, potrebbero avere effetti sull'industria dei fluoropolimeri e sulle numerose applicazioni che utilizzano questi materiali, in taluni casi indispensabili in ragione del loro set prestazionale.
Per mettere le mani avanti, in vista di possibili restrizioni alla produzione e vendita, il Fluoropolymers Product Group (FPG) che opera in seno a PlasticsEurope, ha annunciato un impegno volontario che interessa i siti produttivi europei delle aziende associate (AGC, Arkema, Chemours, Daikin Chemical Europe, W. L. Gore & Associates e Solvay) e soddisfa più di quanto oggi richiesto in ambito comunitario, stabilendo di fatto gli standard più elevati per la produzione di fluoropolimeri a livello mondiale.
L'iniziativa, che sarà implementata entro fine anno, prevede un impegno concreto per ridurre al minimo le emissioni in ambiente di residui PFAS non polimerici derivanti dagli agenti di polimerizzazione utilizzati nella produzione di fluoropolimeri.
Tre i punti cardine:
“Questo programma dimostra che il nostro settore è all’altezza quando si tratta di attuare il miglior controllo possibile delle emissioni - sostiene Nicolas Robin, Direttore del Fluoropolymers Product Group -. Stiamo andando ben oltre i requisiti normativi e così facendo garantiremo che la produzione di fluoropolimeri nell’UE costituisca un nuovo punto di riferimento per il settore a livello mondiale".
"Abbiamo ascoltato le preoccupazioni e i feedback delle parti interessate e stiamo lavorando duramente per trovare soluzioni - aggiunge -. Ci impegniamo a lavorare a stretto contatto con gli enti regolatori e con la nostra filiera per garantire che eventuali emissioni dei fluoropolimeri siano adeguatamente controllate durante tutto il loro ciclo di vita. I fluoropolimeri sono alla base di molte tecnologie strategiche e questo programma è stato sviluppato per consentirne l’uso come abilitatori critici e responsabili delle nostre economie”.
FPG sottolinea che i fluoropolimeri si sono dimostrati sicuri durante il loro impiego: "Una valutazione approfondita di diciotto diversi fluoropolimeri che rappresentano circa il 96% del mercato, rispetto a tredici criteri di valutazione del rischio ampiamente accettati, ha mostrato che questi polimeri sono poco preoccupanti (PLC) e non comportano rischi significativi per la salute umana e l’ambiente".
I fluoropolimeri hanno profili di sicurezza documentati e sono termicamente, biologicamente e chimicamente stabili, trascurabilmente solubili in acqua, non mobili, non biodisponibili, non bioaccumulabili e non tossici, aggiunge l'associazione.
Vedi anche: FPG Manufacturing Programme for European Manufacturing sites (PDF)
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