24 ottobre 2023 17:38
Dopo l'approvazione in Commissione ambiente del Parlamento europeo della posizione, con emendamenti, sulla proposta di Regolamento su Imballaggi e rifiuti da imballaggio (leggi articolo), arrivano i primi commenti dalle associazioni di categoria e dalle organizzazioni ambientaliste.
PLASTICS EUROPE. L'associazione dei produttori europei di materie plastiche ritiene il documento emendato migliorativo rispetto alla proposta originaria della Commissione, ma ne sottolinea alcune criticità: il testo passato in Commissione ENVI indebolisce l’ambizione di creare un mercato per il materiale plastico riciclato, non incentiva adeguatamente l’utilizzo di bioplastiche e si accanisce sugli imballaggi in plastica, mettendo a rischio gli investimenti in questo settore.
In tema di bioplastiche, PlasticsEurope rileva come gli emendamenti votati in commissione, consentendo di utilizzare questi materiali in sostituzione del contenuto obbligatorio di riciclato, minerebbero questo stesso traguardo.
Positivo il giudizio sulla conferma degli obiettivi obbligatori per gli imballaggi sensibili al contatto, considerati essenziali per incentivare gli investimenti nel riciclo meccanico e chimico. Ma “Siamo particolarmente delusi dal fatto che gli obiettivi di contenuto riciclato per gli imballaggi sensibili al contatto siano stati ridotti - commenta Virginia Janssens, direttrice di Plastics Europe (nella foto) -. Si tratta di un’occasione persa per incoraggiare gli investimenti e minerà lo sviluppo del mercato europeo degli imballaggi in plastica riciclata”.
Non viene invece apprezzato il mantenimento dei target di riutilizzo negli imballaggi di trasporto, che potrebbe portare al bando dei film plastici in questo settore, aumentando i costi logistici. Pollice verso anche per i divieti arbitrari e gli obiettivi di riduzione mirati esclusivamente sugli imballaggi in plastica, senza alcuna valutazione di impatto o dimostrazione dei benefici ambientali associati.
UNESDA. L'associazione che rappresenta l'industria europea delle bevande analcoliche apprezza le misure che promuovono il riciclo in closed-loop delle bottiglie per bevande, con un meccanismo di accesso prioritario, la diffusione di sistemi di deposito su cauzione (DRS) e l'obiettivo del 90% nella raccolta differenziata dei rifiuti da imballaggio.
Non piace invece l'introduzione di obiettivi di riutilizzo più elevati senza un'ulteriore valutazione d’impatto e consentire agli Stati membri di poter andare anche oltre, in modo troppo discrezionale.
Unesda critica anche l'adozione indiscriminata dei target di riutilizzo e ricarica, che andrebbero invece modulati e implementati solo quando giustificati dal punto di vista ambientale, economico e del consumatore. Meglio garantire maggiore complementarità tra riutilizzo, ricarica e riciclo.
NMWE. L'associazione Natural Mineral Waters Europe, che rappresenta i produttori europei di acque minerali, apprezza del documento tre punti: l'istituzione di sistemi di deposito su cauzione (DRS) entro il 2029; il riconoscimento di una priorità al closed-loop nel riutilizzo del materiale riciclato, per i soggetti obbligati a raggiungere obiettivi in tal senso e i requisiti di riutilizzo spostati dai produttori ai distributori finali.
É invece delusa dalla mancata complementarietà tra riutilizzo e riciclo in circuito chiuso.
FEDERVINI. Sul tema interviene anche la Federazione italiana dei produttori, esportatori e importatori di vini. Viene accolta con favore la decisione di escludere il vino dal perimetro dell’obbligo di riuso, sostenuta dai relatori ombra italiani, anche se la stessa esenzione non è stata estesa alle bevande spiritose e ai prodotti vitivinicoli aromatizzati, come auspicava. Misura, quest'ultima, che secondo Federvini avrà ricadute significative anche in termini logistici e operativi, causando serie ripercussioni sulle prospettive di un comparto che vale oltre 6 miliardi di euro.
ZERO WASTE. La rete ambientalista ritiene che gli emendamenti abbiano diluito la proposta della Commissione, ma che sia il miglior risultato ottenibile in questo momento. Apprezzamento, in particolare, per il target di riutilizzo del 50% esteso anche alle piattaforme online, oltre che per le restrizioni alla vendita di imballaggi monouso, con divieto nel caso dei ristoranti. Bene, per l'associazione, anche la conferma degli obiettivi sul contenuto di riciclato negli imballaggi, come proposto dalla Commissione, anche se non viene giudicata con lo stesso favore la possibilità di sostituirne una parte con plastica biobased vergine. Secondo ZeroWaste: "non ha senso integrare il pensiero circolare nella produzione di imballaggi se metà degli obiettivi possono essere raggiunti utilizzando plastica vergine”.
GOVERNO ITALIANO. Contrari all'impianto del regolamento il Governo Meloni e, con alcuni distinguo, anche numerosi eurodeputati italiani di diverso schieramento. A partire dal viceministro all’Ambiente e Sicurezza Energetica Vannia Gava (nella foto): "Restiamo fermamente convinti della irricevibilità della proposta di regolamento sugli imballaggi voluta dall’UE - afferma -. L’Italia è fortemente impegnata nel settore dell’economia circolare ed ha un modello di gestione dei rifiuti da imballaggio che rappresenta un’eccellenza a livello UE". "Il PNRR prevede, inoltre, investimenti per 2,1 miliardi di euro per migliorare ulteriormente la capacità di gestione e l’ammodernamento dell’impiantistica per il riciclo", aggiunge. "Sì, pertanto, ad un approccio ambizioso, ma evitare impostazioni arbitrarie che rischiano di minare un settore importante e virtuoso dell’economia italiana".
Sulla stessa linea il Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto: "Continueremo la nostra battaglia in tutte le sedi comunitarie per difendere le ragioni di una filiera innovativa, che supera i target UE con diversi anni di anticipo, che dà lavoro tutelando l'ambiente e affermando i più avanzati principi dell'economi circolare".
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