La bozza di legge sulla messa al bando dei sacchetti non biodegradabili oggi all'esame del Governo. Aggiornamento: esame DDL slitta a prossimo CdM.
5 maggio 2011 05:28
AGGIORNAMENTO (5/05/2011, ore 16.30): Il disegno di legge su proposta del Ministro dell’ambiente in materia di divieto di commercializzazione di sacchetti di plastica sarà esaminato in una prossima seduta del Consiglio. Lo comunica lo stesso CdM in una nota stampa.
Si registra un'accelerazione nell'iter legislativo sul divieto alla commercializzazione dei sacchetti per la spesa non biodegradabili, introdotto dalla legge 296/06 (Finanziaria 2007) entrata in vigore senza decreti attuativi il 1° gennaio di quest'anno. Per cercare di sanare la mancata notifica del provvedimento alla Commissione Europea, come previsto dalla Direttiva Imballaggi - con rischio di pesanti sanzioni -, il Ministero dell'Ambiente aveva inviato a Bruxelles, il 1° aprile scorso, la bozza di disegno di legge per regolamentare la delicata materia. Questa mattina (5 maggio 2011) il testo sarà esaminato dal Consiglio dei Ministri, senza per altro aver ricevuto - a quanto ci risulta - parere positivo dalla Commissione Europea.
Se la bozza discussa al CdM è la stessa inviata a Bruxelles, il Disegno di Legge si compone di un unico articolo suddiviso in quattro commi. Il primo riporta, per la prima volta, il riferimento alle caratteristiche di biodegradabilità citate nella 296, imponendo espressamente la "conformità alla norma armonizzata UNI EN 13432:2002 secondo certificazioni rilasciate da organismi accreditati".
Nel secondo comma vengono esclusi dal divieto i sacchetti con spessore superiore a 400 micron "dotati di manici accessori e dispositivi di chiusura nonché di caratteristiche tecniche e costruttive che li rendono idonei ad un utilizzo duraturo e tali da conferire loro un autonomo valore economico". Una soglia, quella dei 400 micron, aspramente contestata dai produttori di shopper, poichè giudicata tecnicamente irraggiungibile e comunque inutile: sacchi sufficientemente robusti per il riutilizzo, già oggi in commercio, sono spessi circa 60-80 micron.
Nel DDL vengono fissate le sanzioni per il mancato rispetto del divieto, che vanno da un minimo di 2.000 ad un massimo di 120.000 euro. Infine, all'ultimo comma, il Ministero dell'Ambiente "promuove iniziative affinché i produttori indichino su sacchi per l'asporto delle merci [...] idonee informazioni al pubblico per una corretta gestione del relativo ciclo dei rifiuti".
All'esame del Consiglio dei Ministri di oggi anche il decreto-legge che fissa misure urgenti per lo sviluppo e quello che riguarda i nuovi incentivi al fotovoltaico (IV Conto Energia).
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