Negri Bossi ha mostrato in funzione un nuovo impianto chiavi in mano per lo stampaggio di preforme.
6 marzo 2012 10:06
La open-house organizzata venerdì e sabato scorsi a Cologno Monzese doveva essere l'occasione per celebrare il completamento della famiglia EOS, le nuove presse a due piani compatte lanciate lo scorso anno da Negri Bossi. E così, in effetti, è stato: cinque macchine da 50 a 120 tonnellate di forza di chiusura - comprese le taglie intermedie da 65, 80 e 100 t - accoglievano i visitatori all'ingresso dello stabilimento milanese. In una zona appartata della fabbrica spiccava però un'altra novità, questa volta inedita: un impianto completo per lo stampaggio di preforme che segna l'ingresso in grande stile del gruppo Sacmi in questo segmento di mercato. La novità non è tanto nell'applicazione - il gruppo imolese, di cui Negri Bossi fa parte, fornisce da tempo presse e stampi per preforme - quanto nella proposta di una soluzione ingegneristica chiavi in mano basata su tecnologie sviluppate internamente, articolata in due linee volte a soddisfare esigenze diverse nel settore del beverage.
Per bassi volumi. La prima proposta è la serie JPS, basata su presse Janus di Negri Bossi con forza di chiusura fino a 180 tonnellate (pur con abbondanti passaggi colonna), automazione Sytrama, stampi fino a 32 cavità e tutto quanto serve per il trattamento e l'alimentazione dei granuli PET. Si tratta della versione entry level della gamma, rivolta a chi non opera su grandi volumi produttivi e non ha quindi bisogno di prestazioni estreme, ma è più attento al costo di investimento. Un segmento che sta incontrando il favore del mercato, tanto da spingere i principali player del mercato - Husky in testa - a proporre soluzioni ad hoc. Si va dalla piccola fonte di acque minerali al produttore di flaconi per cosmetici, dalla start-up all'imbottigliatore attivo su mercati emergenti dell'Asia o del Nordafrica, dove i volumi produttivi non sono compatibili con investimenti nell'ordine dei milioni di euro.
Consumi energetici ottimizzati. "L'obiettivo è mantenere contenuto il costo del pezzo finito, la proforma, indipendentemente dalla produzione oraria dell'impianto - spiega il direttore generale di Negri Bossi, Silvio Tavecchia - Ridurre i consumi energetici della pressa è condizione necessaria, ma non più sufficiente: l'efficienza deve essere raggiunta a livello di impianto, ottimizzando tutto il processo e ciò diventa possibile solo fornendo linee complete". Anche perché, rileva Tavecchia, questi impianti non sono destinati ad operatori esperti nello stampaggio ad iniezione, come lo possono essere i contoterzisti, ma ad aziende che hanno un core business diverso, come gli imbottigliatori e gli utilizzatori di imballaggi. "Stiamo conducendo una sperimentazione per ridurre i costi di refirgerazione alzando leggermente le temperature - aggiunge - Sacrificando leggermente i tempi di ciclo (se non sono necessarie prestazioni estreme) si possono ridurre sensibilmente i consumi energetici ed eliminare o ridurre fase di deumidificazione".
Fino a 180 tonnellate e 32 cavità. La linea mostrata all'open-house milanese era la più grande della famiglia JPS, con forza di chiusura di 180 t e gruppo di chiusura ereditato dalla Janus 430 t per assicurare un sufficiente passaggio laterale tra le colonne al robot Sytrama adibito allo scarico dei pezzi. La serie sarà disponibile anche in versioni più "leggere", equipaggiate con stampi a 16 o 24 cavità. Le Janus modificate per questo impiego - con un adeguato gruppo di plastificazione - saranno proposte dal costruttore milanese anche per altre applicazioni nel packaging, soprattutto di stampaggio veloce.
Prestazioni al top. L'alto di gamma, commercializzato da Sacmi con il marchio IPS, punta invece alle massime prestazioni operative: in questo caso le presse sono state sviluppate in modo specifico per lo stampaggio veloce, ad alta produttività, così come gli stampi (72 cavità e oltre) e le automazioni di processo, ponendo più attenzione alla produttività che al mero costo di investimento (pur nell'ottica di minimizzare il costo della singola proforma). L'obiettivo è soddisfare le esigenze dei colossi del beverage, che ora possono rivolgersi a Sacmi per la fornitura dell'intera fabbrica, dal granulo alla bottiglia riempita, tappata, etichettata e pallettizzata, avendo a che fare con un unico interlocutore. La serie IPS debutterà in occasione del Plast 2012, ma probabilmente non all'interno del quartiere fieristico: Sacmi organizzerà invece una open-house dedicata ai clienti interessati a vedere dal vivo e in funzione l'impianto. Al Plast2012, per quanto concerne le macchine Negri Bossi, si potranno vedere i modelli più rappresentativi delle serie EOS, Vectra e Janus.
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