Il fatturato del gruppo raggiunge 1,4 miliardi di euro, contro il miliardo dell'esercizio 2010. L'iniezione passa da 57 a 82 milioni di euro [aggiornato].
5 giugno 2012 07:19
[aggiornamento]: Fatturato divisione Plastics rettificato su richiesta dell'azienda.
Il Gruppo Sacmi ha chiuso l'esercizio 2011 con un fatturato di 1,4 miliardi di euro, in crescita del 40% rispetto agli 1,03 miliardi del 2010. Si tratta di un risultato che riporta il giro d'affari sopra i livelli pre-crisi, oltre gli 1,24 miliardi conseguiti nel 2007.
L'utile consolidato di gruppo è altresì cresciuto dai 12 milioni del 2010 ai 32,4 milioni di euro dell'anno scorso, a fronte di investimenti per oltre 65 milioni di euro. Crescita che ha avuto anche risvolti occupazionali, con 180 nuovi assunti nel corso dell'anno, 90 dei quali in Sacmi Imola.
Il fatturato delle macchine e impianti per la ceramica è cresciuto di oltre il 50%, quello della divisione Beverage & packaging del 10% (comprese le tecnologie di stampaggio a compressione e stampaggio ad iniezione di preforme) e ha chiuso in forte crescita anche lo stampaggio ad iniezione, come ci ha confermato Pietro Cassani, Direttore generale del Gruppo Sacmi: "Il fatturato della divisione Plastics è aumentato da 72 a 90 milioni di euro, con il risultato netto tornato in positivo per 140mila euro, dopo una serie anni difficili". Giro d'affari che include i robot di Sytrama, entrata lo scorso anno nel gruppo e le presse a due piani di grande tonnellaggio Bi-Power, costruite a Imola da Sacmi, che hanno contribuito per circa 16 milioni di euro al fatturato della divisione.
"L'ingresso di Sytrama non è rilevante tanto per il giro d'affari aggiuntivo, quanto per il completamento di gamma e le sinergie rese possibili nell'ambito dell'automazione dei processi di stampaggio ad iniezione, che hanno valorizzato la nostra offerta", commenta Cassani. I buoni risultati nelle macchine per la plastica vengono motivati dal direttore generale di Sacmi come la somma di più fattori: "E' una crescita organica dovuta al completo rinnovamento della gamma prodotti, che oggi ci vede competitivi anche nel segmento dei piccoli tonnellaggi con soluzioni ibride ed all-electric - afferma -. Un secondo elemento di successo è il focus sul risparmio energetico e la sostenibilità ambientale, non solo nel settore della plastica; strategia di gruppo adottata quattro anni fa con l'avvio del piano HERO (High Efficiency Resource Optimizer)". Un terzo fattore ricordato da Cassani sono alcune significative commesse nel settore automotive che hanno visto protagoniste le grandi presse della serie Bi-Power.
L'offerta intanto cresce. Sacmi ha introdotto di recente due nuove isole di stampaggio per preforme, commercializzate dalla divisione Packaging: la prima si chiama JPS, ad azionamento ibrido, basata sulle presse Negri Bossi Janus, per prestazioni non estreme, ma con costi di investimento contenuti (articolo qui); per esigenze più spinte si passa invece alla famiglia IPS (foto a destra), caratterizzata da elevata produttività e flessibilità di formato, con 48 cavità e sistema di cambio rapido degli stampi (qui una descrizione), già venduta diversi esemplari.
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