L'accordo era stato trovato il 22 settembre scorso. Creata una scuola di relazioni industriali.
6 marzo 2013 05:12
E' stato ratificato, a sei mesi dall'accordo tra datori di lavoro e sindacati, il Contratto nazionale dei lavoratori dell'industria chimica e farmaceutica, che sarà ricordato per le trattative lampo: meno di una settimana di confronto, a tre mesi della scadenza naturale. In calce al documento, la firma di tutte le organizzazioni sindacali di settore: Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, Ugl Chimici, Failc-Confail e Fialc-Cisal.
Con la firma del CCNL è stata anche annunciata la creazione di una Scuola di Relazioni Industriali, gestita congiuntamente da associazioni di settore e sindacati, "che si pone l’obiettivo prioritario di far crescere, a tutti i livelli la cultura necessaria per relazioni industriali partecipative e costruttive, indispensabili per realizzare una contrattazione aziendale coerente con le scelte nazionali e capace di concretizzare le stesse in modo efficace e condiviso".
Il contratto di lavoro 2013-2015, che interessa oltre 180.000 lavoratori e circa 3.000 imprese, prevede un aumento medio di 148 euro, distribuito su minimi e Ipo, erogato in quattro tranche, l'ultima delle quali scatterà nell'ottobre del 2005.
Federchimica indica quattro punti rilevanti del nuovo contratto: produttività, occupabilità, flessibilità ed esigibilità.
"Molti sono stati gli interventi normativi finalizzati a migliorare la produttività - nota la Federazione dell'industria chimica -. In questo ambito sarà centrale il ruolo della contrattazione aziendale alla quale il CCNL offre diverse opportunità. E’ stata anche prevista la possibilità di agevolare l’occupazione stabile dei giovani con normative, anche economiche, specifiche che si affiancheranno alla nuova, più agile, normativa prevista per l’apprendistato".
Sul fronte dell’occupabilità, è stato lanciato il Progetto Ponte, che ha l’obiettivo di aumentare e favorire l’occupazione giovanile attraverso una sorta di staffetta generazionale: il lavoratore senior, che si avvia all’uscita dall’azienda, riducendo il proprio carico di lavoro, consente il subentro di una risorsa junior. In questo modo il lavoratore in uscita assume, per un tempo determinato e in part-time, il potenziale ruolo di tutor per la nuova risorsa, che ne risulta avvantaggiata anche sotto il profilo formativo. L’auspicio delle parti è che le istituzioni incentivino tale modalità con risorse adeguate.
Anche la flessibilità viene segnalata da Federchimica come un'opportunità per lavoratori e imprese, a partire dal riconoscimento della formazione come strumento essenziale per la qualità delle risorse umane.
“In un momento in cui tanto si parla di produttività e di occupazione, questo CCNL è un segnale forte e concreto, che consegna alle Parti sociali aziendali strumenti che potranno rivelarsi estremamente utili e non solo in questa fase difficile, un’ulteriore dimostrazione della capacità delle nostre relazioni industriali di svolgere al meglio il proprio ruolo”, ha dichiarato Cesare Puccioni Presidente, di Federchimica.
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