Il primo impianto di Matrica nella chimica verde è in fase di start-up. Produrrà monomeri per bioplastiche.
16 maggio 2014 06:55
L’annuncio è stato dato a sorpresa mercoledì scorso in occasione del convegno sul cluster Spring (leggi articolo) dall’AD di Versalis e presidente di Matrìca, Daniele Ferrari: il primo impianto per la produzione di biomonomeri frutto della riconversione del polo petrolchimico di Porto Torres alla chimica verde è in fase di commissioning è sarà inaugurato ufficialmente il prossimo 11 giugno.
L’unità, la prima delle tre prevista dalla prima tranche del piano di riconversione del polo chimico sardo, produrrà monomeri, intermedi ed esteri biobased per la sintesi di bioplastiche, in particolare del Mater-Bi di terza generazione di Novamont (la quarta generazione vedrà l’impiego anche di bioBDO prodotto insieme con Genomatica ad Adria). Quello in fase di avvio a Porto Torres sarà anche il primo impianto al mondo ad impiegare la tecnologia di scissione ossidativa a basso impatto ambientale messa a punto dal gruppo novarese. La capacità produttiva dovrebbe attestarsi introno alle 32mila tonnellate annue.
A Porto Torres si produrrà acido azelaico, appartenente alla famiglia degli acidi dicarbossilici, che oltre ad entrare nella formulazione del Mater-Bi è una base per plastificanti speciali, esteri ad alta viscosità e basso punto di scorrimento per il settore della lubrificazione, e un ingrediente per l’industria cosmetica e farmaceutica.
Nel corso di quest’anno dovrebbero entrare in funzione a Porto Torres anche gli altri due impianti di Matrìca, rispettivamente per la produzione di additivi per polimeri ed esterificazione.
Completate e messe in marcia le tre unità, verranno prodotti a Porto Torres acido azelaico, una miscela meno pregiata di acido palmitico e stearico, acido perlagonico ed esteri C5 e C9 (con relative glicerine). “Dalle linee di esterificazione - ha sottolineato l’AD di Matrìca, Catia Bastioli - usciranno anche una serie di nuovi prodotti che abbiamo già sperimentato come plastificanti a basso impatto ambientale, additivi per polimeri, pneumatici e gomme non SBR, basi per lubrificanti, ingredienti biobased per la cura della persona e la cosmesi".
Per completare il primo impianto, la joint-venture tra Versalis e Matrìca ha investito 180 milioni di euro (sui 500 milioni previsti per la completa riconversione di Porto Torres): ci sono voluti 22 mesi ma - come ha ricordato Daniele Ferrari - sei si sono persi aspettando le autorizzazioni e due per le ispezioni; togliendoli dal computo, il tempo di costruzione può considerarsi “a livello asiatico”. “Quando sarà completato, il polo della chimica verde di Porto Torres arriverà a produrre circa 350.000 tonnellate di biochemicals, ma sarà soprattutto una piattaforma tecnologica innovativa, integrata nel territorio e supportata da un centro di ricerca e impianti pilota all’avanguardia”.
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