Inaugurato alla presenza del ministro Galletti il primo impianto per monomeri biobased.
16 giugno 2014 12:33
E’ stato inaugurato il 16 giugno a Porto Torres, in Sardegna, il primo impianto del nuovo polo della chimica verde sorto sulle ceneri del petrolchimico, progetto da quasi mezzo miliardo di euro voluto da Versalis (ENI) e Novamont nell’ambito della joint-venture Matrìca.
A tagliare il nastro, insieme a Catia Bastioli e Daniele Ferrari, rispettivamente AD e Presidente della joint-venture, c’era anche il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti.
La unità inaugurata oggi è la prima delle tre che entreranno in funzione quest’anno, con un investimento di 180 milioni di euro. Produrrà monomeri bio e intermedi che saranno trasformati, negli impianti in fase di completamento, in oli estensori vegetali per il mercato degli pneumatici e in prodotti a valore aggiunto, come bioplastiche, basi per biolubrificanti, plastificanti per polimeri e prodotti per formulazioni cosmetiche. Il complesso sardo occupa attualmente circa 120 addetti, che saliranno a 145 entro fine anno.
“Oggi e qui apriamo una pagina nuova, significativa dal punto di vista economico, ma anche fortemente simbolica sotto il profilo della cultura ambientale - ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente Galletti. -. Inauguriamo un impianto industriale innovativo, un’eccellenza italiana che ci pone all’avanguardia in Europa nel settore della biochimica. L’Ambiente può davvero trainare la ripresa del Paese e l’unico sviluppo possibile è quello che passa attraverso la declinazione in ogni settore produttivo della green economy”.
“L’impianto si avvale di una tecnologia proprietaria radicalmente diversa da quelle esistenti: non utilizza ozono nella reazione di scissione ossidativa dell’olio vegetale e permette di produrre intermedi noti come acido azelaico, acido pelargonico, nonché nuovi prodotti proprietari, attraverso un processo sicuro e a basso impatto ambientale - ha spiegato Catia Bastioli, AD di Matrìca e di Novamont -. Questo risultato rappresenta un passaggio chiave di un cammino iniziato più di 20 anni fa da un testardo gruppo di ricercatori che partendo dalla filiera delle bioplastiche sta portando alla realizzazione qui in Sardegna della prima bioraffineria integrata di terza generazione nonchè alla trasformazione di altri siti in Italia”.
Oltre agli impianti produttivi, il polo sardo è dotato di un Centro ricerche con un laboratorio di analisi e 7 impianti pilota, collegato con i centri di ricerca di Novamont e di Versalis. Il progetto prevede anche la sperimentazione, a cura di Novamont, di colture agricole locali che possano essere idonee ad alimentare gli impianti di Matrìca: ad oggi sono 400 gli ettari coltivati a cardo, pianta autoctona sarda. Sono inoltre in corso sperimentazioni, su piccole estensioni, con altre arido-colture oleaginose di potenziale interesse industriale.
Completate e messe in marcia le tre unità, verranno prodotti a Porto Torres acido azelaico, una miscela meno pregiata di acido palmitico e stearico, acido perlagonico ed esteri C5 e C9 (con relative glicerine) con una capacità produttiva intorno alle 70.000 tonnellate annue.
In particolare, l’acido azelaico, appartenente alla famiglia degli acidi dicarbossilici, oltre ad entrare nella formulazione del Mater-Bi è una base per plastificanti speciali, esteri ad alta viscosità e basso punto di scorrimento per il settore della lubrificazione, e un ingrediente per l’industria cosmetica e farmaceutica.
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