24 giugno 2016 07:12
Ecopneus, Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici, Confartigianato Imprese, Federpneus e Legambiente hanno siglato un protocollo d’intesa per la legalità ambientale e fiscale nelle filiere di pneumatici e PFU.
PATTO PER LA LEGALITÀ. Scopo dell’accordo - spiegano i firmatari - è affrontare in modo organico e strutturale il fenomeno della dispersione nell’ambiente di pneumatici fuori uso (PFU), contrastare irregolarità e “nero”, premiare i virtuosi, educare i consumatori spiegando i rischi di quella che può sembrare una semplice “ricerca di risparmio” e che invece nasconde evasione fiscale, concorrenza sleale, danni per l’ambiente e per la salute dei cittadini. A questo proposito saranno messi a punto sistemi di monitoraggio del fenomeno, attività di tracciamento degli acquisti e delle vendite, forme di collaborazione con le autorità di controllo, sistemi di “whistle blowing”, fino ad arrivare ad una vera e propria “carta d’identità del pneumatico”.
IL FENOMENO. Ecopneus stima tra le 20 e le 30 mila le tonnellate di Pneumatici Fuori Uso che ogni anno non possono essere raccolti e riciclati a causa di un “sistema parallelo” di ingressi irregolari nel mercato all’ingrosso e di vendite “in nero” al dettaglio. Si tratta di circa 2–3 milioni di pneumatici singoli che non sono coperti dal contributo ambientale associato alla vendita regolare con documento fiscale e che dunque non possono entrare nel sistema che ne garantisce il riciclo e la trasformazione in nuovi materiali o in energia. Un ammanco di contributi intorno a 12 milioni di euro ogni anno che si accompagna a un’evasione IVA stimata in 80 milioni di euro, a cui vanno aggiunti i costi delle bonifiche necessarie per ripulire il territorio dagli abbandoni illegali.
VERSO ZERO PFU IN AMBIENTE. Secondo Giovanni Corbetta, Direttore Generale di Ecopneus, consorzio dei principali produttori di pneumatici che gestisce circa 250.000 t/a di PFU: “La normativa può aiutare molto a circoscrivere il problema; il nostro compito è anche quello di aiutare il Ministero dell’Ambiente a individuare le soluzioni più adatte a poter garantire – insieme agli altri consorzi – la completa eliminazione di qualsiasi PFU”.
"Il protocollo – osserva il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti - ha il merito di creare un’alleanza civile che dice una cosa molto chiara: il futuro è l’economia circolare, il riciclo è innanzitutto affermazione della legalità”.
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