30 gennaio 2017 07:38
Nell’ultima parte dell’anno, dopo tredici trimestri consecutivi in crescita, gli ordini di macchine utensili e robot provenienti dal mercato interno sono calati del 12,1%, pur mantenendo un valore assoluto ancora elevato (indice a 130,3 con base 100 al 2010). Risultato che l’associazione di settore Ucimu - Sistemi per produrre imputa principalmente all’effetto ipermmortamento: i potenziali acquirenti di macchine avrebbero atteso l’anno nuovo per beneficiare dell’ammortamento del 250% (contro il 140% standard) introdotto con la legge di Bilancio per i beni Industria 4.0.
A livello complessivo, invece, gli ordinativi nel terzo trimestre si sono stabilizzati sui livelli 2015 (+0,3%) grazie al buon andamento del mercato estero (+3,4%), che ha portato l’indice degli ordini a quota 133,3, ben al di sopra della media 100 fissata al 2010.
ANNO NEL COMPLESSO POSITIVO. Su base annua, l’indice ha registrato un incremento medio dell’1,6% (valore assoluto 130,8). A fronte di un andamento sbiadito degli ordini esteri, calati del 2,6% (indice assoluto 130,1), sono cresciuti in modo deciso gli ordinativi interni, saliti del 7,4% (indice assoluto 131,6) a conferma della vivacità del mercato italiano. Non solo: Ucimu sottolinea che dal confronto degli indici assoluti calcolati su base annua, emerge che il 2016 è stato l’anno migliore per la raccolta ordini. Non è ancora stato recuperato tutto il terreno perso durante la crisi, ma il livello registrato nel 2008 (140) non appare irraggiungibile.
CALO FISIOLOGICO. “il calo registrato dall’ultimo trimestre non ci preoccupa affatto - commenta il presidente di Ucimu, Massimo Carboniero (foto a destra) - poiché è evidentemente dovuto all’effetto attesa per l’Iperammortamento al 250%. Il mercato è infatti florido, lo vediamo già oggi, dopo neanche un mese dalla riapertura delle attività produttive”.
“Ora la legge è operativa, ma resta comunque molto da fare per sgombrare il campo da equivoci e per premettere una corretta interpretazione delle norme in essa contenute, passaggio indispensabile perché gli strumenti previsti funzionino realmente da incentivo all’acquisto”, conclude Carboniero.
PUNTI DA CHIARIRE. I punti ancora da chiarire riguardano principalmente il concetto di interconnessione o integrazione delle macchine con il sistema aziendale, l’aspetto relativo ad autocertificazione e perizia giurata e la cumulabilità dell’iperammortamento con altre misure d’incentivazione, oltre ad una più chiara indicazione delle macchine che possono rientrare nel campo Industria 4.0.
Su questi punti, le associazioni di categoria - tra cui Assocomaplast (macchine per plastica e gomma) - hanno chiesto un chiarimento al Ministero dello Sviluppo economico, e con un certa urgenza, per evitare che la situazione di incertezza possa bloccare le decisioni di investimento anche nei primi mesi di quest’anno.
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