29 marzo 2018 10:53
Semplificare e rendere più snella la struttura organizzativa, per adeguarla al nuovo portafoglio e servire meglio i clienti, assicurando così una sostenibilità a lungo termine: con questo obiettivo il gruppo belga Solvay ha annunciato un piano di ristrutturazione che prevede un potenziamento delle attività di ricerca e innovazione in Francia e in Belgio, ma anche tagli occupazionali per complessivi 600 posti di lavoro, 160 dei quali in Francia, 90 in Portogallo e 80 in Brasile. Il gruppo occupa oggi a livello mondiale 24.500 lavoratori in oltre 60 paesi, tra i quali l'Italia.
La società fa sapere che l’impatto sociale sarà mitigato dal naturale turnover degli addetti, da misure di esodo volontario incentivato e trasferimenti all’interno del gruppo in altre funzioni. Le consultazioni con i sindacati sono già iniziate e si concluderanno entro la fine di giugno.
Il piano prevede una semplificazione dell’organigramma e delle procedure interne per anticipare i bisogni dei clienti e rispondere meglio ai cambiamenti del mercato, mantenendo l’attuale modello decentrato basato sull’indipendenza delle Global Business Units, responsabili dello sviluppo e implementazione dei piani strategici.
In Francia, le attività del centro R&D di Lione saranno potenziate per trasformare questa struttura in un polo per la chimica avanzata, mentre in Belgio è prevista l’espansione delle attività nello sviluppo dei materiali, in combinazione con il rinnovamento del quartier generale di Bruxelles.
In quest’ottica, il gruppo belga prevede di ricollocare tutte le attività presenti ad Aubervilliers e la quasi totalità di quelle parigine a Lione e - in misura minore - a Bruxelles, al fine di concentrare in questi due centri tutti i laboratori per la ricerca e l'innovazione. Trasferimento che interesserà nei prossimi quattro anni circa 500 dipendenti, che potranno godere di un supporto per il ricollocamento.
La ristrutturazione dovrebbe toccare solo marginalmente l'Italia: "Saranno interessate solo poche unità in alcune funzioni specifiche di supporto - confermano dal quartier generale italiano di Bollate, dove ha anche sede la divisione Solvay Specialty Polymers -. L'arco temporale è comunque di quattro anni, con possibilità di ricollocare gli eventuali esuberi".
Non sarà invece interessato dalla riorganizzazione il Centro Ricerche di Bollate, alle porte di Milano, dedicato alla chimica del fluoro e fluoropolimeri, dove oggi lavorano 250 ricercatori, impegnati nello sviluppo di nuovi materiali e prodotti per settori hi-tech: elettronica, energie alternative, telecomunicazione, aeronautica, automobile, medicale, farmaceutica, estrazione petrolifera, depurazione acque. Complessivamente, Solvay occupa nel nostro paese un migliaio di addetti diretti per un giro d’affari, nel 2017, di 852 milioni di euro.
Il processo di riorganizzazione, afferma la società, è imposto anche dal cambiamento del portafoglio prodotti avvenuto tra il 2012 e il 2017 (grafico qui sotto), considerando che due terzi delle attuali attività non erano presenti sei anni fa e che in questo periodo Solvay è uscita dalla filiera del clorosoda e PVC, acetato di cellulosa e presto dismetterà anche le poliammidi.
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