21 dicembre 2018 07:39
Prendendo atto dell’ormai prossima - e inevitabile - approvazione della direttiva sugli articoli monouso in plastica - dopo l'accordo del Trilogo (leggi articolo) -, Federazione Gomma Plastica (FGP), che rappresenta i trasformatori di materie plastiche, tra i quali anche i produttori di stoviglie e altri manufatti monouso, mantiene il proprio scetticismo sui contenuti (pur riconoscendo la bontà dell’intento), ma guarda avanti cercando di salvare il salvabile.
"Siamo leader europei nel settore dei monouso e abbiamo il dovere, per le nostre imprese e i nostri lavoratori, di individuare una 'via italiana' alla sostenibilità delle stoviglie monouso, che speriamo venga presa in considerazione, anche a costo di mettere in discussione alcuni passaggi della direttiva, che peraltro lascia ancora spazio alle interpretazioni”, afferma la Federazione in una nota.
La strada proposta da FGP segue due corsie: la prima è aumentare il recupero dei manufatti monouso, tutti potenzialmente riciclabili, "ma non ancora riciclati nei modi e nelle quantità auspicabili”. "Siamo già pronti ad utilizzare materia prima riciclata in elevata percentuale per realizzare i nostri prodotti, e siamo anche pronti a disegnarli e produrli in modo che siano anche riutilizzabili – si legge nel comunicato diramato ieri - in modo che il monouso sia un’opzione se non puramente emergenziale, quasi".
La seconda strada - che costituisce un cambio di rotta per l’associazione - è affidarsi all'utilizzo di materiali alternativi, in prima battuta le bioplastiche, "meglio se di produzione nazionale”. "Utilizziamo già questi materiali da anni; ne conosciamo pregi e difetti e crediamo che abbiano grandi potenzialità: siamo disposti ad investire, collaborando con i produttori delle bioplastiche, per renderle sempre più sostenibili nell’applicazione ai prodotti mono (e multi) uso; prodotti che possono non piacere ma che restano in molti casi insostituibili”.
Federazione Gomma Plastica è anche pronta a fornire il proprio contributo alle iniziative di educazione ed informazione, ritenute indispensabili "considerando che la dispersione dei rifiuti (plastici e non), così diffusa per i prodotti monouso (plastici e non), è prima di tutto un effetto della pigrizia e della cattiva educazione".
“Nella Strategia per la plastica in una economia circolare della Commissione europea si fa riferimento al 2025 come l’anno della svolta per la soluzione di molti dei problemi creati dalla grande diffusione, insieme ai grandi vantaggi, delle plastiche - conclude la nota -. Ci piace pensare che il 2025 possa diventare l’obiettivo, il traguardo dopo il quale tutti i nostri prodotti, usati in modo corretto e correttamente gestiti nel fine-vita, possano essere realizzati anche in bioplastiche pienamente sostenibili”.
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