27 ottobre 2020 08:55
La Commissione europea ha pubblicato nei giorni scorsi la Strategia europea per le sostanze chimiche, iniziativa che rientra tra gli obiettivi del Green Deal europeo alla voce "Ambiente privo di sostanze tossiche" (toxic-free environment).
Obiettivo che, fanno sapere da Bruxelles, sarà perseguito anche introducendo divieti all'impiego delle sostanze chimiche più nocive in prodotti di consumo, quali giocattoli, articoli per l'infanzia, cosmetici, materiali a contatto con gli alimenti e tessili, a meno che tali sostanze siano considerate essenziali per la società; al contempo, si cercherà di fare in modo che tutte le sostanze chimiche siano usate in modo più sicuro e sostenibile. Per accompagnare l'industria chimica in questa transizione, verranno introdotte misure per favorire l' innovazione e gli investimenti.
“La strategia sulle sostanze chimiche è il primo passo verso l'obiettivo di azzerare l'inquinamento in Europa - ha spiegato Frans Timmermans (nella foto), Vicepresidente esecutivo responsabile per il Green Deal europeo -. Le sostanze chimiche sono parte integrante della nostra vita quotidiana e ci consentono di elaborare soluzioni innovative per rendere più ecologica la nostra economia. Dobbiamo però fare in modo che siano prodotte e utilizzate in modo da non arrecare danni alla salute umana e all'ambiente. Ed è particolarmente importante porre fine all'uso delle sostanze chimiche più nocive nei prodotti di consumo, dai giocattoli e i prodotti per l'infanzia ai tessili e ai materiali che entrano in contatto con i prodotti alimentari".
OBIETTIVI E MISURE. La strategia mira ad esaminare le sostanze chimiche in base alla loro persistenza e a intervenire rapidamente, regolamentando quelle che presentano un'altra proprietà che desta preoccupazione (come mobilità nell'ambiente, bioaccumulazione, tossicità). Tali sostanze dovrebbero essere autorizzate solo per usi essenziali per la società e se non esistono alternative. Si prevede quindi che vengano introdotte maggiori restrizioni nell'ambito del regolamento REACH e del regolamento relativo alla classificazione, all'etichettatura e all'imballaggio delle sostanze chimiche (CLP).
La Commissione ha individuato alcune iniziative faro su cui puntare:
Gli obiettivi saranno conseguiti attraverso alcune misure, le principali delle quali sono:
LA POSIZIONE DELL'INDUSTRIA CHIMICA. Chiamata in causa, la Federazione dell'industria chimica europea, Cefic, afferma di accogliere favorevolmente lo spirito della Strategia per le sostanze chimiche, ora che è stata resa più equilibrata, ma avverte che le "opportunità mancate" e un approccio non coordinato rischiano di minare il Green Deal e il raggiungimento degli obiettivi climatici. Secondo il direttore generale di Cefic Marco Mensink (nella foto), si tratterebbe di un "lungo elenco di misure normative prive di sufficiente chiarezza su come saranno unite, come si relazioneranno con il contesto geopolitico, come la Brexit, o come si sommeranno per raggiungere gli obiettivi del Green Deal. Ciò è particolarmente preoccupante in un momento in cui il resto del mondo non ha ancora seguito REACH ed è improbabile che lo faccia".
Cefic ricorda che il 96% dei prodotti manifatturieri dipendono dalle sostanze chimiche e che l'industria chimica europea è al centro di quasi tutte le filiere e delle soluzioni per il Green Deal, dai pannelli solari alle batterie, alle turbine eoliche e all'idrogeno, fino ad arrivare all'isolamento termico degli edifici, ai prodotti farmaceutici e all'elettronica.
"Una politica non coordinata rischia di minare il ruolo dell'industria europea, a favore della delocalizzazione delle tecnologie per il Green Deal in altre parti del mondo - aggiunge Mensink -. É fondamentale che venga adottato un approccio più coordinato sulla valutazione degli impatti di questa strategia, come le varie misure interagiscono verso un obiettivo condiviso e come questa strategia dovrebbe essere implementata".
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