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Il mercato italiano dell’auto si prende una pausa ad
ottobre, allineandosi ai valori dello stesso mese dell’anno scorso, con
156.978 immatricolazioni (-0,2%), risultato condizionato negativamente da un giorno lavorativo in meno rispetto a ottobre 2019. Resta pesante il bilancio dei
primi dieci mesi, che con 1.123.194 autoveicoli immatricolati, evidenzia un calo del
-30,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
“Le previsioni per
fine anno – commenta
Michele Crisci, Presidente di Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – proiettano un livello di immatricolazioni che dovrebbe attestarsi probabilmente al di sotto di 1.400.000 unità, in calo di oltre il
-27% rispetto al 2019, una riduzione drammatica che ha un solo precedente nella storia moderna. Senza contare poi un eventuale e possibile
nuovo lockdown generalizzato che peggiorerebbe ulteriormente la già pesante situazione”. “È indispensabile – sottolinea il Presidente di Unrae - che nella prossima Legge di Bilancio, attualmente in fase di elaborazione, il Governo tenga conto di questa realtà, dando seguito a quanto dichiarato nelle scorse settimane di stanziare altri
400 milioni di euro in aggiunta all’ecobonus".
Secondo Crisci, "ogni euro destinato al rinnovo del parco auto non è un regalo al settore ma piuttosto un
investimento, che finora ha dato frutti positivi: sia in termini
ambientali, con la rottamazione dei veicoli più inquinanti, sia come ritorno per le casse dello Stato in termini di
gettito fiscale superiore allo stanziamento dedicato. Non trascurando, inoltre, che una ripresa del settore automotive comporterebbe anche
minori aggravi sulla
previdenza sociale”.
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