30 marzo 2021 15:50
“Incomprensibile e sbagliato”: non usa mezzi termini il sindacato dei chimici Femca-Cisl per commentare l’annuncio di Versalis di voler fermare nella primavera 2022 l’impianto cracking di Porto Marghera per la produzione di etilene e propilene, volontà ribadita dal CEO di ENI nel corso della presentazione del piano industriale.
SINDACATI CONTRO. "Ci troviamo davanti ad una scelta inaccettabile – commenta Sebastiano Tripoli, segretario nazionale Femca – resa ancora più grave perché avviene in un momento delicatissimo per l’industria del nostro Paese. Una decisione, è bene ricordarlo, che era stata già annunciata ben sette anni fa, ma che non era mai stata attuata anche a fronte dei buoni risultati e dei relativi margini ottenuti dall’impianto. Oggi, invece, ENI Versalis ha deciso di disfarsi di queste produzioni a Porto Marghera, appellandosi alla insostenibilità economica e proponendo di fatto progetti alternativi che risultano inconsistenti e irrilevanti, soprattutto perché sono stati già annunciati in passato e poi mai realizzati". "A preoccuparci - aggiunge Tripoli - è anche la modalità con la quale ENI vorrebbe realizzare i nuovi progetti, perché andrebbero avviati in un arco temporale troppo differito rispetto alla fermata degli impianti”.
Molto critica sulla decisione è anche la segretaria generale della Femca, Nora Garofalo: “Fermare Porto Marghera è un colpo durissimo per l’economia non solo del territorio interessato, ma anche delle zone in cui operano gli stabilimenti interconnessi al petrolchimico, a partire da Ferrara, Mantova e Ravenna. Chiediamo ai vertici di ENI Versalis un incontro urgente per affrontare il tema delicato del futuro della chimica del gruppo in Italia, per comprenderne i piani, i progetti e la prospettiva a lungo termine. La chimica – conclude Garofalo – era e rimane un settore industriale strategico del nostro Paese, che va tutelato e rafforzato anche alla luce dei nuovi processi imposti dal green new deal”.
IL PUNTO DI VISTA DI ENI. Il gruppo milanese aveva spiegato in una nota, il 17 marzo scorso, la decisione: "ENI considera Porto Marghera come uno dei siti fondamentali per la propria strategia di transizione energetica, che la porterà al completo abbattimento delle emissioni generate da processi industriali e prodotti finali al 2050: per questo motivo, l’azienda ha impostato un piano che guarda al futuro e che vedrà la realizzazione di iniziative industriali basate su tecnologie innovative, volte a una sempre maggiore sostenibilità e circolarità, e strutturate con la massima attenzione per l’occupazione e le competenze presenti sul territorio. Con il progetto di trasformazione di Porto Marghera verranno tagliate oltre 600.000 ton/anno di emissioni di CO2".
Avviato nel 2014, il percorso di Eni verso la decarbonizzazione prevede investimenti per 4 miliardi di euro, con l'aumento della produzione della bioraffineria veneziana e l'avvio di nuovi impianti, tra cui la realizzazione, entro il 2024, di un nuovo impianto per alcool isopropilico basato su tecnologia proprietaria di idrogenazione dell’acetone.
In un’area dell’ex petrolchimico Eni Rewind, società ambientale del gruppo, realizzerà l’impianto Waste to Fuel, che produrrà bio-olio destinato al settore navale o utilizzato come biocarburante da termoliquefazione della frazione organica dei rifiuti solidi urbani. È anche allo studio la creazione del primo polo dedicato al riciclo meccanico avanzato delle plastiche, il cui sviluppo è ritenuto uno dei pilastri della strategia di Versalis.
"L’evoluzione del sito implicherà la fermata degli impianti di cracking e aromatici di Versalis a partire dalla primavera 2022 - conclude la nota -. In questa fase, prima della fermata, Versalis garantirà l’operatività degli impianti in sicurezza e nel rispetto delle norme, nonché la conferma di tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di asset integrity, ispezioni e collaudi previsti nei prossimi mesi". "L’hub logistico Versalis rimarrà uno snodo centrale per la fornitura di materie prime alle realtà industriali di Ferrara e Mantova, a cui il rifornimento sarà garantito con continuità: sono già in corso interventi di consolidamento per aumentarne la flessibilità e affidabilità".
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