16 marzo 2022 08:54
Cina e Arabia Saudita sempre più unite nella petrolchimica, con l'obiettivo di soddisfare la crescente domanda di materie prime ed energia del colosso asiatico.
Il gruppo Saudi Arabian Oil Company (Aramco) ha infatti deciso di realizzare in joint-venture una nuova raffineria integrata e un polo petrolchimico a Panjin, nel nordest della Cina. La società che realizzerà e gestirà l'impianto, Huajin Aramco Petrochemical Company (Hapco), vede tra gli azionisti i gruppi cinesi Huajin Chemical Industries Group Corporation e Panjin Xincheng Industrial Group. La sua costituzione risale alla fine del 2019, quando era stato annunciato l'accordo tra i tre gruppi chimici.
Il progetto, che deve ancora ottenere le autorizzazioni governative, prevede la realizzazione di una raffineria da 300mila barili al giorno, alimentata con greggio fornito da Aramco, e di uno steam cracker per etilene. Nelle intenzioni dei tre partner, il complesso potrebbe entrare in funzione nel 2024 per coprire il fabbisogno nazionale di prodotti energetici e chimica di base.
Nei giorni scorsi, una controllata del gruppo saudita - Saudi Aramco Asia Company Limited (SAAC) - aveva siglato un memorandum d'intesa con Sinopec per sviluppare nuovi progetti in Cina, tra cui l'espansione delle capacità produttive presso gli impianti della joint-venture Fujian Refining and Petrochemical Company (FREP); progetti che dovrebbero interessare anche le altre due JV: Sinopec Senmei (Fujian) Petroleum Company (SSPC) in Cina e Yanbu Aramco Sinopec Refining Company in Arabia Saudita.
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