22 dicembre 2022 11:21
[aggiornato] Nell'ambito del decreto Milleproproghe, che ogni anno rimanda misure e leggi in scadenza a fine anno, è stata introdotta una norma che sposta dal 30 giugno al 31 dicembre 2023 il termine per la consegna dei beni strumentali che godono del credito d'imposta previsto dal piano Transizione 4.0, a condizione che questi siano stati ordinati nel corso nel 2022 e che sia già stato versato un acconto non inferiore al 20% del corrispettivo pattuito.
La decisione è stata presa ieri sera dal Consiglio dei Ministri considerate le difficoltà di approvvigionamento delle materie prime. La proroga era stata chiesta da Federmacchine, federazione italiana dei costruttori di beni strumentali, a cui aderisce anche Amaplast in rappresentanza del comparto gomma-plastica. I costruttori hanno infatti il carnet ordini pieno e macchine quasi completate in magazzino, che non possono però essere consegnate a causa della carenza di componentistica (leggi articolo).
Federmacchine aveva anche auspicato il mantenimento delle attuali aliquote di credito di imposta per gli investimenti in nuove tecnologie di produzione: 40% per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro; 20% tra 2,5 e 10 milioni di euro e del 10% per investimenti compresi tra 10 e 20 milioni di euro. Aliquote che da gennaio 2023 verranno dimezzate.
"Siamo molto soddisfatti per questo risultato – ha commentato il Direttore Generale di Acimac, Amaplast e Ucima, Mario Maggiani (nella foto) -. É fondamentale aiutare la nostra filiera in questo momento molto complicato. Il rallentamento della supply chain dell’ultimo anno e mezzo, infatti, ha portato problemi a catena per produzione, consegne, marginalità. Restiamo al lavoro per chiedere una proroga anche per le macchine acquistate tra il 20 novembre 2020 e il 31 dicembre 2021, che godono di un incentivo del 50% e per le quali speriamo in extremis di ottenere la proroga per la consegna dal 31 dicembre 2022 al 30 giugno 2023".
“È un segnale di attenzione doveroso per quelle imprese che stanno investendo e che potranno così accedere ad un credito d’imposta più elevato in un contesto internazionale profondamente mutato”, ha spiegato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso (nella foto). "Misura resa necessaria visto il mutato contesto internazionale che ha determinato un vincolo alla produzione: lo scoppio del conflitto in Ucraina che ha aggiunto alle già presenti tensioni sul mercato, dovute alla riorganizzazione delle catene globali del valore e dei flussi di commercio internazionale, nuove instabilità legate all’offerta, generate dalla riduzione delle importazioni di materie prime da Russia e Ucraina".
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