30 giugno 2023 11:28
Come altri produttori internazionali di materie plastiche e specialità chimiche, l'italiana RadiciGroup ha chiuso il 2022 con una crescita del fatturato, ma con volumi e margini compressi, a causa dei maggiori costi delle materie prime e dell'energia in un un contesto di domanda in contrazione e sotto la forte pressione della concorrenza asiatica.
Così, nell'esercizio 2022, il fatturato è aumentato dai 1.508 milioni di euro del 2021 a 1.543 milioni di euro, mentre l'Ebitda è sceso da 268 a 157 milioni di euro e l’utile netto di esercizio da 150 a 80 milioni.
"Siamo moderatamente soddisfatti di questi numeri – commenta Angelo Radici, Presidente di RadiciGroup (al centro della foto tra i fratelli Maurizio e Paolo, azionisti della società) –. Siamo riusciti a raggiungere dei risultati positivi nonostante un anno con un andamento imprevedibile e di difficile gestione".
"Sebbene a gennaio si iniziasse a sentire l’aumento dei costi dell’energia, nei primi tre mesi dell’anno abbiamo retto grazie ad una domanda in forte crescita - aggiunge -. A partire dal secondo trimestre, in Europa, a causa dello scoppio della guerra in Ucraina che si è sommato all’impennata dei costi dell’energia e delle materie prime, il mercato ha subìto un forte rallentamento. Una situazione completamente fuori controllo a cui si è aggiunta l’indisponibilità di alcune materie prime e che ci ha messo in forte difficoltà, soprattutto nell’area chimica, tant’è che nell’ultima parte dell’anno abbiamo dovuto fermare il nostro impianto di Novara: i prodotti similari ai nostri nella filiera del nylon provenienti da Cina e USA andavano sul mercato a un prezzo che era più basso del nostro costo variabile".
"A livello di Gruppo - sottolinea il Presidente di RadiciGroup - la nostra strategia di internazionalizzazione ci ha permesso di contenere il rischio geopolitico dei vari Paesi e siamo così riusciti a bilanciare le difficoltà riscontrate sul mercato europeo della chimica e del tessile grazie alla presenza globale dell’area High Performance Polymers, dove i numeri hanno invece tenuto. A inizio 2023, siamo ripartiti ma la situazione economica e produttiva internazionale che si delinea per il proseguo dell’anno è caratterizzata ancora da estrema incertezza e le previsioni sono particolarmente prudenziali".
Confermata, in ogni caso, la propensione agli investimenti. L'anno scorso, la divisione High Performance Polymers ha acquisito il ramo tecnopolimeri della società indiana Ester Industries (leggi articolo), ha avviato l’installazione di due nuove linee in Messico e Brasile e ha confermato il progetto per l’installazione di una nuova linea di estrusione nel sito produttivo di Villa d’Ogna in provincia di Bergamo. Non solo: il gruppo bergamasco ha inaugurato di recente in Cina un nuovo stabilimento (nella foto) che consentirà di raddoppiare la capacità di compounding per i mercati asiatici (leggi articolo).
"Se nel 2022 abbiamo destinato 84 milioni di euro a investimenti - sottolinea Maurizio Radici, Vicepresidente di RadiciGroup -, anche per l’anno in corso abbiamo approvato un budget di 70 milioni, suddivisi tra le varie aree di business del Gruppo per migliorare le aree produttive, per acquistare macchinari più flessibili che, soprattutto in area tessile, consentono la produzione di filati speciali, e per innovare in termini di processo con l’adozione di nuovi sistemi volti all’efficientamento dei processi gestionali di tutte le funzioni aziendali". Considerando il quinquennio 2018-2022, il Gruppo ha investito in diverse aree di attività oltre 277 milioni di euro.
"Da sempre quello che ci caratterizza – conclude Alessandro Manzoni, CFO di RadiciGroup - è una gestione patrimoniale attenta che negli ultimi anni ci ha permesso di mantenere una posizione finanziaria netta sotto controllo: così anche nel 2022, nonostante gli investimenti importanti sostenuti nell’anno e gli aumenti significativi dei costi delle materie prime e delle utilities. La situazione patrimoniale rimane dunque solida e ci consente di gestire e fare fronte agli scenari geopolitici e macroeconomici globali che possono influenzare i mercati in cui operiamo".
RadiciGroup conta 30 siti produttivi e 3mila addetti, di cui quasi la metà occupati in Italia. Il gruppo opera nella filiera della poliammide producendo intermedi chimici, polimeri, tecnopolimeri ad alte prestazioni e soluzioni tessili avanzate, tra cui filati in nylon, in poliestere, provenienti da recupero e da fonti bio, non tessuti. Tre le divisioni operative: Specialty Chemicals, High Performance Polymers e Advanced Textile Solutions.
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