29 settembre 2023 12:58
Nel corso del convegno "Normative ambientali europee e PPWR: la posizione del governo italiano, i passi futuri", il Sottosegretario del Ministero delle Imprese e del Made in Italy Massimo Bitonci (nella foto) ha confermato questa mattina che "la volontà del Governo è di rinviare ulteriormente plastics tax e sugar tax". "E' sbagliato penalizzare, meglio invece incentivare, sia a livello italiano che europeo, ad esempio per sostenere l'innovazione e il riciclo dei materiali", ha spiegato.
Una posizione accolta con favore dal Presidente di Unionplast, Marco Bergaglio (nella foto a sinistra), che considera la plastics tax: "un'imposta illiberale, sproporzionata rispetto ai risultati del settore in termini di sostegno all’economia nazionale, tanto più in considerazione del clima di generale preoccupazione date le previsioni di contrazione del PIL".
"La plastic tax andrebbe a impattare negativamente su numerose filiere industriali, quali quella agricola, quella alimentare, quella cosmetica, solo per citarne alcune tra le più rilevanti, dove gli imballaggi in plastica sono fondamentali per la produzione e il business", aggiunge.
Istituita con la legge di Bilancio 2020, entrata formalmente in vigore nel gennaio di tre anni fa - ma ancora orfana delle norme attuative - la plastics tax italiana colpisce i Macsi, manufatti in plastica di singolo impiego, con un'imposta di 450 euro a tonnellata.
Sono escluse dalla tassazione le plastiche compostabili secondo la UNI EN 13432 e quelle ottenute da riciclo, anche per quota parte, oltre che tutti i dispositivi medici e gli imballaggi farmaceutici.
Dalla sua istituzione, la tassa sulla plastica monouso è stata rinviata quattro volte: prima al 1° luglio 2021, poi al 1° gennaio 2022, quindi a gennaio 2023 e, infine, con la manovra finanziaria dell'anno scorso al 1° gennaio 2024. Quello allo studio del governo sarebbe quindi il quinto rinvio consecutivo.
“Tutti i dubbi mai risolti su questa tassa, formato accisa, permangono - sostiene il Presidente di Unionplast - : una tassa che non restituisce neanche un centesimo per il raggiungimento di obiettivi ambientali e che aprirebbe rilevanti problemi di concorrenza con l’estero nei flussi di approvvigionamento di materie prime seconde, poiché la tracciabilità di queste, se è certa in Europa, non lo è altrettanto in altre aree del mondo".
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