L'impianto Borealis di Schwechat da cinquant'anni produce il polimero scoperto da Giulio Natta.
11 novembre 2011 06:52
Avviato nel 1961 da Danubia Petrochemie con la sigla PP1, il primo impianto polipropilene di Schwechat compie quest'anno mezzo secolo di vita.
Il sito austriaco, il secondo al mondo per età nella produzione del polimero messo a punto dal nostro Premio Nobel Giulio Natta per Montedison (che nel 1957 mise in marcia a Terni la prima unità produttiva per il Moplen), iniziò a polimerizzare gradi per stampaggio ad iniezione di casalinghi con il marchio Daplen, ancora oggi utilizzato da Borealis.L'unità PP1, invece, è stata chiusa nel 2000 quando aveva ormai raggiunto una capacità produttiva di 70mila tonnellate annue.
Nei primi anni di attività, il propilene e le altre materie prime necessarie al processo giungevano a Schwechat via rotaia, con tutti i problemi che la logistica comportava, quindi si costruì una pipeline con la vicina raffineria OMV. La produzione, con processo Montecatini e catalizzatori Ziegler-Natta (ancora oggi impiegati), aveva l'"impressionante" (per quei tempi) capacità produttiva di 4.500 tonnellate annue di polipropilene, un volume che oggi i moderni impianti realizzano in una sola settimana.
Oggi Borealis continua a produrre polipropilene a Schwechat, con una capacità installata vicina al milione di tonnellate di materie plastiche, dando lavoro a quasi 500 addetti.
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