29 agosto 2019 08:40
Sei importanti gruppi petrolchimici europei - BASF, Borealis, BP, LyondellBasell, Sabic e Total - hanno costituito il consorzio Cracker of the Future, coordinato dal Brightlands Chemelot Campus, e siglato un accordo per la ricerca e sviluppo volto a studiare l’utilizzo di energie rinnovabili, al posto di quelle fossili, per alimentare con elettricità pulita gli impianti di cracking di nafta e gas, da cui si ottengono le materie prime (etilene, propilene, butadiene e BTX) per la sintesi di materie plastiche, intermedi e altre specialità chimiche.
Nell’ambito del progetto di ricerca congiunta, saranno valutate diverse tecnologie per la produzione di energia rinnovabile, quali fotovoltaico ed eolico, nonché l’impiego di accumulatori, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale delle produzioni chimiche, in particolare le emissioni in atmosfera, cercando soluzioni compatibili sotto il profilo economico rispetto ai processi convenzionali.
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